OBIETTIVI CATADIOTTRICI / MIRROR


Spesso e volentieri mi è capitato di vedere, in vari siti internet, degli obiettivi di forma strana e dalla lunghezza di focale molto interessante, ovvero 500mm, potenzialmente adatti a scattare da lunga distanza. Si tratta di obiettivi non convenzionali chiamati catadiottrici o anche mirror.


Questi, se paragonati a quelli tradizionali di pari focale, spesso sono proposti a prezzi veramente interessanti, e nella maggior parte dei casi, l’utente non informato, visto il prezzo irrisorio, tende a pensare che si tratta di oggetti dalla infima qualità, per cui non vale la pena spendere neanche 1 euro.


Per mia natura sono curioso e mi piace andare a fondo alle questioni, fino a sviscerare completamente l’argomento, quindi ho deciso di andare in fondo alla vicenda ed informare quelli come me, interessati ad un eventuale acquisto.




Innanzitutto bisogna dire che gli obiettivi catadiottrici o mirror (dall’inglese specchio), sfruttano un geniale sistema di specchi, uno concavo e l’altro convesso, i quali permettono di avere una notevole lunghezza focale riducendo di 2/3 sia le dimensioni che il peso dell’obiettivo, rispetto ad un obiettivo tradizionale di pari focale, ma, proprio a causa di questo schema di specchi, l’apertura di diaframma, nella maggior parte dei casi, è fissa a f/8, dimostrando che ci troviamo davanti una lente non proprio luminosissima.


Purtroppo non è semplice trovare in commercio queste lenti prodotte dai marchi più blasonati, in quanto la loro progettazione risale agli anni ’80 e col passare del tempo le varie case costruttrici ne hanno abbandonato la loro evoluzione, difatti nei cataloghi Canon, Nikon, Olympus, Sigma e Tamron, non sono più presenti. Solo Sony ha tutt’ora in produzione un modello, dotato anche di autofocus!!!


Ma come funzionano?


Vediamo lo schema ottico: 


















La lente frontale lascia passare i raggi luminosi provenienti dall'esterno che vengono riflessi da uno specchio concavo a forma di corona circolare su uno specchio secondario di forma convessa, che a sua volta la rinvia al sensore della macchina fotografica o alla pellicola.
Semplice no?
E' proprio questo sistema di specchi che riduce notevolmente la luminosità dell'obiettivo e la nitidezza dell'immagine. Ma di fatto ci troviamo di fronte la possibilità di portarci in giro un obiettivo, non lo dimentichiamo, con focale da ben 500mm e dal peso limitato a circa 1 Kg anziché 3-4 Kg di un obiettivo tradizionale di pari focale.
Io non ho avuto modo di provarne neanche uno, ma qualcuno più spendaccione di me si è passato il tempo a produrre una prova comparativa tra un Tamron SP 500/8 ed un Canon EF500/4.5L USM. 
Osservate le foto di prova e decidete voi stessi. 



E' evidente che il vantaggio dell'obiettivo Canon, ma tenete presente che sono stati messi a confronto un obiettivo da poche centinaia di euro con uno che ne costa 2.000 di euro.